Pablo Picasso e l’Italia, tra mito, rivoluzione e classicità. Due mostre per celebrarlo

È un legame intenso e profondo, quello che storicamente ha unito Pablo Picasso e la Penisola mediterranea. Cinquant’anni fa, nella primavera del 1973, scompariva a Mougins, in Costa Azzurra, Pablo Picasso, nato a Malaga, il 25 ottobre 1881.

Ancora oggi, a distanza di mezzo secolo dalla morte dell’artista, emerge tutta la forza rivoluzionaria nonché la drammatica attualità delle sue opere. Basti pensare, per esempio, a un capolavoro senza tempo come quello di Guernica, da cui trapela tutta l’assurdità della guerra e la tragica distruzione che comporta ovunque. In un ricco calendario internazionale dedicato a commemorare il grande artista, anche l’Italia fa la sua parte.

Una prima mostra sarà visitabile al MaNN di Napoli fino al 27 agosto ed è incentrata sul tema 'Picasso e l'antico'. Questa esposizione comincia «dal suggestivo racconto della sua celebre visita Napoli e Pompei nel 1917», ha spiegato il direttore del MaNN, Paolo Giulierini. «Siamo di fronte al più raffinato dialogo mai composto fra i disegni e le opere del Maestro e le statue e gli affreschi delle collezioni Farnese e pompeiane. Nessun museo al mondo...

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